19 Nov
19Nov

Il nesso tra girare filmini hard privati e il licenziamento della maestra d'asilo esiste davvero? 

Chiunque, nella sua vita privata, può decidere cosa fare. 

Una vicenda che ha dell'incredibile e rivela il lato oscuro delle persone. 

Un video hard inviato al suo ex e diventa un boomerang per  una maestra d'asilo.

 Il tutto ha inizio quando la donna, impiegata in un asilo nido di un comune del Torinese, manda al compagno via whatsapp 18 foto e un video hot che lui, il compagno calciatore dilettante, rigira sulla chat del calcetto.


 Il filmato fa il giro della Rete fino a quando la moglie di uno dei giocatori, spiando il telefonino del marito, trova le foto e si accorge che la ragazza ritratta è la maestra dell'asilo del paese, frequentato peraltro da suo figlio.

E così la donna lo fa arrivare ad altre mamme, minacciando la maestra in quanto amica del ragazzo che ha diffuso il video. "Guai a te se lo denunci o lo dici in giro. Altrimenti dico tutto alla dirigente dell'asilo". 

Come non detto però, perché dopo la denuncia della maestra, la donna avvisa la dirigente che la licenzia nel giro di poco tempo con tanto di umiliazione. La dirigente non solo rende pubblici i motivi del licenziamento, ma spiega anche ai papà e alle mamme di averlo fatto in modo tale che "avrà un marchio addosso per tutta la vita e non troverà lavoro manco per pulire i cessi della stazione".

Quali sono le conseguenze legali della condivisione del video porno del partner?


L’invio di materiale sessualmente esplicito e la sua successiva diffusione, quindi, hanno determinato un fascio di conseguenze legali e giudiziarie estremamente rilevanti ed impattanti sulle persone coinvolte.

A quanto è dato sapere, la direttrice dell’istituto è stata querelata per diffamazione, per le dichiarazioni pubbliche relative al motivo del licenziamento, ossia l’invio, da parte della maestra licenziata, di materiale sessualmente esplicito autoprodotto. 

E’ stata iniziata anche una causa di lavoro, che risulta essersi conclusa con una transazione (cioè un accordo stragiudiziale che definisce una vertenza giudiziale), di cui non sono noti i termini.

La signora che per prima ha incontrato la maestra risulta accusata estorsione (per aver minacciato di avvisare la dirigente scolastica in caso fosse stata presentata denuncia all’ex fidanzato), per diffamazione e per la diffusione del video, per averlo condiviso con le altre madri dell’asilo.

L’ex fidanzato, a quanto è dato sapere, deve scontare un anno di lavori socialmente utili.

Dalle notizie di cronaca non è chiaro quali fossero, esattamente le imputazioni né il momento in cui è avvenuta la vicenda; quest’ultimo particolare, infatti, servirebbe per capire se fosse applicabile o meno in astratto (in concreto non sembra) il reato di cui all’art. 612 ter del Codice penale, ossia il c.d. reato di revenge porn.In ogni caso, i reati comuni chiaramente commessi – per quanto è dato capire – sono certamente la diffamazione e l’estorsione.

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